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Cashmere ed Alpaca

Dall’allevamento alla confezione.

come nasce il Cashmere?

Il Cashmere è ottenuto a partire dalla lavorazione dei peli della Capra Hircus, razza originaria degli altipiani tibetani, nella regione dell’Himalaya. Il rigore dell’inverno di queste zone (temperature fino a -40°C) ha fatto sì che la natura “attrezzasse” le Hircus a sopravvivere grazie a un mantello a doppio strato, particolarmente folto e caldo.

Le capre sono dotate di un vello superiore ruvido e spesso, detto giarre, ed un vello inferiore, il duvet, morbido e soffice. La lana di cashmere si ottiene dalla pettinatura del vello inferiore.

La lavorazione avviene in primavera, quando, a causa dell’innalzamento delle temperature, avviene la muta del manto, che diventa più “estivo”. In questo periodo, effettuando la pettinatura con un apposito pettine ad uncino, la parte più pregiata del pelo viene raccolta e asportata. Questa procedura viene ripetuta più volte; si ottiene così un duvet misto che verrà, in seguito, ulteriormente selezionato, per scegliere le fibre migliori.

Il ciclo di lavorazione

Dopo la rigorosa selezione le fibre vengono lavate. Non ricevono nessun trattamento di tintura, vengono soltanto scelte e divise a seconda della tonalità di origine: un prodotto quindi totalmente naturale.

Dopo il lavaggio si passa alla filatura.

Seguirà poi il processo di tessitura o di lavorazione manuale ai ferri, dopo il quale si potrà apprezzare a pieno la morbidezza e la qualità della preziosa fibra.
Infine si passerà alla confezione vera e propria dei capi di abbigliamento.

Ogni capra, dopo circa 3-4 ore di pettinatura, fornisce dai 150 ai 180 grammi di fibra grezza, ancora da selezionare: per capire quanto lavoro sia necessario basta pensare che per realizzare una sciarpa si dovranno utilizzare circa 200 grammi di fibra pura.

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